Viaggio

Mini Introduzione

Grazie a un viaggio di lavoro (incredibilmente non mio questa volta) ho progettato l'ennesimo tour della California, con il tentativo - ragionevolmente impossibile - di visitare lo stato in poco più di una settimana e spendendo circa 4 giorni a San Francisco, parzialmente per lavoro, tenendo comunque del tempo per visitare nuovamente la città: per questa ragione la parte a San Francisco non è molto curata nelle tempistiche ma mi sono limitato ad elencare i posti che si possono visitare facendo un riassunto dei miei precedenti viaggi. Essendo comunque un tour "compatto", in fondo al documento nella parte delle conclusioni, ho inserito le attrazioni che,se si avesse maggior tempo a disposizione, si potrebbero aggiungere al tour. La guida precedente USA2008 copre parte di questo percorso, è sicuramente meno completa (e ormai obsoleta) ma ha ritmi più umani e espande il giro alla zona del Grand Canyon, Page e Zion.

Ultimamente ho sempre prenotato i posti dove dormire su booking (expedia comunque è una valida alternativa) tranne i posti dentro ai parchi che vanno prenotati direttamente sui siti del parco stesso: www.deathvalleyhotels.com/, www.travelyosemite.com/lodging/half-dome-village/, www.xanterra.com/, etc etc. Ricordo sempre che nel periodo estivo, quello di fatto di di massima affluenza turistica, dormire dentro i parchi diventa quasi impossibile se non prenotando con mesi e mesi in anticipo.

Per chi affronta Yosemite ricordo che il passo Tioga, e di conseguenza l'accesso Est del parco, è normalmente chiuso da novembre a metà maggio causa neve e obbliga il turista a fare un detour di diverse ore per le connessioni da e tra Yosemite Village e la Death Valley.

Per cercare il miglior volo ho usato google/flights e poi dopo vado sul sito della compagnia per prenotarlo. SkyScanner è un ottima alternativa a google/flights. Come aeroporti di destinazione Los Angeles LAX è la meta solitamente più economica. Alternative sono Las Vegas LAS, San Francisco SFO, San Diego SAN o San Jose SJC. Voli diretti dall'italia non sono molto comuni, ma per la zona si trovano ottimi voli con 1 solo scalo. Il volo scelto è stato della British per Los Angeles via Londra (poi abbiamo perso il volo di ritorno e siamo rientrati il giorno successivo via Miami). Come sempre va applicata l'ESTA prima di partire e il passaporto deve essere valido almeno 6 mesi. Come assicurazione sanitaria scelgo sempre quella proposta da WorldNomads (solitamente costa un pò meno di EuropAssistance o MondialAssistance ma l'assistenza è in lingua anglofona). Come navigatore offline ho usato "MapFactor Navigator", anche se ora consiglio OsmAnd.

Nonostante le carte di credito siano accettate ovunque in USA, prelevo sempre una modica quantità di denaro al primo ATM che incontro e che supporti ovviamente i circuiti Cirrus e/o Maestro. Alcuni accessi infatti a ponti, ZTL, parchi non accettano carta di credito oltre a piccoli negozi dove non viene accettata la carta sotto un determinato importo. Unico vero neo con le carte è che da un paio di anni risulta impossibile fare benzina con la carta di credito straniere dalle colonnine (chiede lo ZIP code che loro lo trattano come se fosse il nostro "pin"): bisogna, con contanti o carta di credito, andare a pagare in anticipo dentro al benzinaio facendosi pre-autorizzare la quantità di carburante da erogare.

La mappa con il tragitto e i punti di interesse potenzialmente visitabili si può vedere qui.

Giorno 1

Partenza da Milano via Londra. Arriviamo il tardo pomeriggio a LAX. L'aeroporto di LAX è sempre dilaniato dal traffico. Dopo una lunga attesa arriva il bus navetta dell'autonoleggio e faticosamente si raggiunge l'autonoleggio della DOLLAR. La Dollar è stata scelta come al solito, per via del prezzo e comprato attraverso AutoEurope (mio consiglio personale, magari cercando l'offerta con assicurazione vetri). Dollar o National/Alamo sono molto simili come qualità. Come al solito si fa sempre fatica a trovare un auto libera e i tempi sono abbastana lunghi ma basta saperlo in anticipo e prendere bene le tempistiche. Tra le auto libere scegliamo giustamente quella con il baule più grande. Ceniamo in un mediocre Denny's lungo la strada, in zona Santa Monica e poi raggiungiamo l'Hotel Solaire di Los Angeles dove staremo per due notti.

Giorno 2

Questa mattina affrontiamo, per la prima volta in quanto sempre snobbata nei miei precedenti viaggi, la vera DownTown di Los Angeles. L'Hotel Solaire è già sulla 7th e a pochi isolati dalla Figueroa: risulta pertanto affrontabile a piedi il tratto di strada che ci separa dalla "DownTown". La zona è un minimo degradata, tipica delle periferie delle metropoli americane con un modesto senso di sicurezza.

Ernst & Young Plaza Arrivati Ernst & Young Plaza, dove vengo allontanato nell'intento di fare foto al grattacielo, c'è una piazzetta sotto al livello del piano stradale con un centro commerciale. Seguiamo la Figueroa in direzione Nord/Bunker Hill, deviando per Pershing Square e poi visitando i dintorni della Central Library. Pershing Square è un "parco" nei pressi del Jewelry District, costituito da una piazza, una fontana, panchine e varie opere d'arte. É un luogo per spettacoli, concerti, per il pattinaggio su ghiaccio in inverno e altri eventi. In ogni caso quando non c'è nulla in programma, il parco è una attrazione turistica a sé stante. C'è un parcheggio pubblico sotterraneo nonché la stazione della metropolitana. LA: Pershing Square La Biblioteca centrale di Los Angeles è veramente un tesoro civico: l'edificio originario, costruito nel 1926, combina la gradezza di una architettura Beaux-Arts con elementi bizantini, egiziani e romani, oltre a iscrizioni e sculture sul tema "La luce dell'apprendimento". All'ingresso su Flower Street c'è un bel giardino con fontane, sculture, panchine ombreggiate e un ristorante.

Dalla biblioteca, dopo una piacevole scalinata si raggiunge la cima di Bunker Hill. LA: Bunker Hill Dalla fine del ventesimo secolo la collina è stata lentamente e letteralmente spianata e le case precedenti sono state rimosse (o rimodernate) per far spazio a moderni grattacieli.

Passando sulla Grand Lower si incontrano prima il MOCA, poi la Walt Disney Concert Hall e infine si arriva alla Cattedrale di Nostra Signora degli Angeli (Cathedral of Our Lady of the Angels).LA: Walt Disney Concert Hall La Walt Disney Concert Hall, voluta da Lilian in onore del suo ultimo marito Walt, è stata completata nel 2003, ospita stabilmente la L.A. Philarmonic e come sala da concerti si è distinta per le capacità acustiche e l'architettura unica. La cattedrale di Nostra Signora degli Angeli, finita di costruire nel 2002 in stile post-moderno, è il principale luogo di culto cattolico di Los Angeles. Il nome rimanda al nome originale di Los Angeles: El Pueblo de Nuestra Señora la Reina de los Ángeles. Ogni mercoledì pomeriggio, nella cattedrale si tiene un concerto d'organo, gratuito e aperto al pubblico.

LA: El PuebloUscendo dalla cattedrale si raggiunge il tribunale (visto in svariati film) e da lì si arriva abbastanza velocemente, sempre a piedi, al Pueblo di Los Angeles dove ci fermiamo a pranzo in uno street food in fondo alla via, ovviamente di cibo messicano. Vicino al Pueblo c'è Union Station dove prendiamo la Metro per tornare indietro.

Il pomeriggio è dedicato a West Hollywood. Scendiamo alla fermata di "Hollywood/Vine Station" per letteralmente calpestare la Walk Of Fame, la più che famosa via delle "star", fino a raggiungere il TCL Chinese Theatre (mani nel cemento per intenderci) e infine fare un giro all'interno dell'Hollywood & Highland, il centro commerciale connesso. Dal fondo della piazza interna c'è una buona vista sulla scritta Hollywood in cima alla collina.

Da "Hollywood/Highland" ritorniamo con la metro all'Hotel per prendere questa volta l'auto e fare circa un ora di colonna per le via di LA, attraversando i quartieri di Beverly Hills ed entrando in quello di BelAir. Le due municipalità ovviamente non vedono di buon occhio chi cammina lungo il perimetro delle case, ma un giro in auto non disturba nessuno anche se ovviamente le case sono protette da alte mura e siepi e il risultato può essere deludente. Il cuore commerciale e mondano di Beverly Hills è la famosissima Rodeo Drive ( 'il miglio quadrato più caro del mondo') la via dello shopping, la strada di Pretty Woman, dove vi sono i più costosi atelier di tutto il mondo, alternati a ristoranti di lusso dai prezzi decisamente proibitivi. Il giro si conclude raggiundo infine Venice Beach per ammirare il tramonto sulla spiaggia e cenare nella cittadina. LA: Venice Beach at sunset LA: Venice Beach

Giorno 3

Si parte di buon mattino in direzione San Diego. Per motivi di tempo faremo solo una notte in questa piacevole città che con queste tempistiche ridottissime è impossibile visitarla. Decidiamo pertanto di dare priorità a una zona che non ho visitato bene nei precedenti viaggi: lungo la strada che collega Los Angeles a San Diego infatti è necessario fare una sosta a "La Jolla". Quest'area è comunque molto vasta e iniziamo dalla parte nord, chiamata Jolla Shore, che accoglie diversi istituti di ricerca e l'università. LibraryFallen Star All'interno dell'Università di San Diego (USCD) di notevole interesse architettonico è la Geisel Library. Dalla libreria un serpente si snoda giù dalla collina, disegnato da Alexis Smith, che porta a una vista interessante della Do Ho Suh sculpture, anche lei parte della Stuart Collection. Ci sono diverse installazioni artistiche intorno alla Geisel Library.

Altri luoghi di notevole interesse architettonico in zona sono il Salk Institute (Salk Institute for Biological Studies). A mezzogiorno 2/3 giorni a settimana c'è un tour guidato all'interno dell'istituto. salk institute [Explored] yeah, well, mmmh... good

Pranziamo al Caroline's Seaside Cafe, una caffetteria/mensa sulla spiaggia nei pressi dell'area del molo dello Scripps Istitution of Oceanography (qui volendo c'è un piccolo acquario visitabile). Infine a Jolla Cove ci sono i soliti leoni marini che come al solito dormicchiano sul bagnasciuga.

Arriviamo all'Hotel a San Diego (il solito Super 8 Sea World Zoo dove vado sempre, senza lodi ne infamia). Tramonto a Mission Bay (o sulla Sunset, inizio a confondermi) e poi cena in centro a San Diego (ovviamente quartiere Gas Lamp), parcheggiando lontano perchè allo stadio quella serata c'era aimè una partita. Dopocena vista della città dall'isola di Coronado.San Diego

Giorno 4

L'idea di oggi è arrivare a Las Vegas passando sia per il Joshua Tree National Park ma, invece che prendere l'autostrada, attraversare il deserto del Mojave.Joshua Tree NP: a Joshua Tree Si parte al mattino presto direzione Joshua Tree ingresso Ovest. L'interno del parco è formato da distese di Joshua Tree e di sassi di granito (in gergo tecnico Boulder). Lo Joshua Tree è considerato infatti la mecca per gli scalatori esperti, ma chiunque si può divertire cercando di scalare i massi. Il primo punto di interesse è l'Hidden Valley, un percorso ad anello di 1,5km in mezzo a questa zona desertica: percorso breve ma che va comunque affrontanto con la giusta dose di liquidi nel periodo estivo. Joshua Tree: Coachella Valley In seguito andiamo a Keys View per vedere la Coachella Valley invasa dallo smog (pare che sia una attrazione turistica) con in mezzo parte visibile della faglia di Sant'Andrea. Attraversiamo il parco verso l'uscita Nord, quella piu vicina a TwentyNine Palms, per pranzare a 29palms a Pie For The People.

Dopo pranzo, controllato il serbatoio e spinti dal navigatore, decidiamo di andare a Las Vegas attraversando il deserto del Mojave. Il viaggio di circa 3 ore attraversa una parte del paese meno popolata e meno trafficata. Quasi nessuna auto, poche strade, meno ancora case: solo ghiaia, terreno desertico e cespugli a perdita d'occhio.mojave desert preserve road All'interno del deserto del Mojave, se uno è intenzionato a spenderci una giornata, ci sono alcune cose di interesse da visitare, come il Cima Dome, le Kelso Dunes o l'Hole-in-the-Wall. Per visitare questa vasta area organizzarsi in anticipo.

Arriviamo a Las Vegas poco prima del tramonto. Per chi non fosse a conoscenza della struttura di Las Vegas, questa città ruota intorno alla via centrale, la Strip, che taglia la città indicativamente da Nord a Sud, dove c'è l'aeroporto McCarran. Lungo questa strada c'è la più grande concentrazione di Casinò sul globo costruiti con l'unico intento di stupire ed emozionare (oltre a raccogliere giocatori d'azzardo). Se la volta precedente avevo dormito allo Stratosphere, che termina la Strip a Nord, questa volta ho dormito invece al Mandalay Bay che chiude il sud della Strip. E' interessante osservare che a Las Vegas nella maggior parte dei Casinò il prezzo della camera non tiene conto di nessun extra: oltre a non includere ovviamente la colazione, tantomento la Wireless, qualsiasi altra dotazione che in tutto il mondo è inclusa viene conteggiata a parte in un forfait fisso (che va da 8 a 25 dollari) chiamato "Resort Fee". Ceniamo in mediocre un fast food dentro a uno dei vari casinò (se si ha fame un'alternativa è andare ad uno dei buffet dentro a quasi tutti i Casinò - cercate su google i best buffets in Las Vegas -) e dopo cena facciamo un giro a piedi in centro lungo la Strip. I piedi hanno ceduto all'altezza del New York e rientriamo in taxi (più o meno si riesce a fare metà strip a serata a piedi). Chiaramente questo non è neanche un assaggio di Las Vegas e avendo più sere a disposizione si può andare a vedere uno degli spettacoli tenuti dentro i Casinò.

Giorno 5

Questa giornata è dedicata al relax. Facciamo colazione allo StarBucks dell'hotel e poi passiamo il resto della mattinata in piscina al Mandalay. Prendiamo l'auto appena prima di pranzo per raggiungere il Venice, e il suo centro commerciale sotterraneo sempre di effetto, per un giro e un pranzo veloce.

Nel primo pomeriggio ci prepariamo bene: facciamo il pieno di benzina e allo spaccio del benzinaio compriamo acqua e viveri. Ripartiamo per entrare nella Death Valley quando ormai il caldo delle ore centrali della giornata è passato. Questa volta entriamo nella valle dall'accesso Sud-Est, lungo la 190. Ricordo che nella valle ci sono pochi distributori (a Furnace Creek o a StovepipeWells) e i prezzi del carburante sono più che doppi rispetto a quelli fuori dal parco. zabriskie point Parcheggiamo circa alle 19 a Zabriskie point e arriviamo a Stovepipe Wells poco dopo il tramonto (al tramonto riusciamo solo a fare le foto da lontano alla sabbia delle Mesquita Dunes sollevata del vento). A Zabriskie point è possibile vedere questa specie di calanchi molto colorati formati dall'erosione della ghiaia nel fondo di un lago prosciugatosi diversi milioni di anni fa. moonrising on Death Valley Tra pernottare a Stovepipe Wells o a Furnace Creek la differenza è molto poca (a parte forse il prezzo): entrambi sono posti molto suggestivi e la scelta dipende molto dove si riesce a trovare posto libero per dormire. Il mio consiglio è sempre quello di cercare di dormire dentro alla Death Valley: posti alternativi appena fuori dal parco sono a Lone Pine. Arrivati dunque a Stovepipe Wells facciamo la cena obbligata o al BadWater Saloon o al Toll Road Restaurant (stesso edificio per intenderci). Dopocena facciamo il bagno in piscina e le foto al cielo stellato, cercando tuttavia di andare a letto presto per partire al mattino prima dell'alba.

Giorno 6

Come da programma ci svegliamo presto per osservare l'alba dalle vicine Mesquita Dunes. Qui si può salire su una delle prime dune o giungere in mezz'ora in quelle centrali. Sunrise in Death Valley Dopo l'alba ci dirigiamo verso BadWater, fermandoci prima alla salina Devil Golf Course, quello che rimane del Lago di Manly. Death Valley: Devil Golf Course Death Valley: BadWater La zona di BadWater, con i suoi -86 metri di altitudine è la parte più bassa del parco e la più bassa degli stati uniti. Di fatto è una sorgente circondata da uno spesso strato di sali minerali. Il nome BadWater, Acqua Cattiva, deriva dal fatto che i coloni assetati che arrivavano in quest'area trovavano solamente la sorgente di acqua salata: di fatto la sorgente è tendenzialmente potabile, il problema sono i sali intorno accumulati in milioni di anni. Lungo la Badwater Basin Road si può fare una piccola deviazione lungo la Artist's Drive (strada a un unico senso di marcia pertanto conviene farla lasciandosi BadWater alle spalle): la zona di Artist's Palette è una complessa formazione rocciosa che grazie ai mineri assume innumerevoli colori. Attenzione che al mattino non si vede per niente bene a causa del sole dietro e andrebbe fatta durante la parte centrale del giorno (e forse al tramonto). Il giro porta via solo poche ore. Riusciamo a tornare in Hotel per fare la colazione e infine fare check-out e visitare il gift-shop.

Arrivati fuori dalla valle, a Lone Pine, facciamo una sosta per fare il pieno di benzina per poi proseguire sulla 395 Nord per fermarci poco più avanti per un pranzo veloce.

Mono Lake: Tufa Towers Arriviamo a Mono Lake nel pomeriggio inoltrato e ci limitiamo a fare due passi nella zona sud. Le nuvole ora cominciano a fare da padrone e il caldo della Death Valley comincia ad essere solo un lontano ricordo. Il Mono Lake è un lago morto, resto di un antico lago, che i Californiani, accedendo alle acque dei suoi immissari hanno contribuito a prosciugare. Attualmente la zona è geologicamente attiva, e presenta diversi camini di tufo formatosi quando il livello del lago era più alto.

Yosemite NP: Half Dome from Tioga Pass Essendo tardi attraversiamo velocemente Tuolumne Meadow fermandoci solo a fare qualche foto al Tenaya Lake ma facendo invece due passi al passo Tioga da cui si apre una ottima vista sulla parte interna del parco. Il tempo comunque è nuvoloso e freddo. A giugno c'è ancora neve lungo la strada (il passo viene spalato dalla neve a metà maggio).

Ceniamo, aimè all'aperto, con un pezzo di pizza a Curry Village e passiamo una fredda e umida notte nelle tende fisse del campeggio. Abbiamo pernottato solo una notte, e per fortuna c'era solo una notte libera, nelle tende fisse del campeggio (il cui riscaldamento può essere acceso però solo fino a Maggio). Dentro Yosemite ci sono svariati posti dove pernottare di categoria hotel, ma tutti a prezzi abbastanza elevati.

Giorno 7

Merced River vernal falls Dopo la colazione alla caffetteria/ristorante del Curry Village, prendiamo il bus fino alla fermata di Happy Isles e spendiamo tutta la mattinata per raggiungere la base della Vernal Fall. Il sentiero è molto semplice, porta via circa un oretta e mezza e la vista delle cascata da sotto è sempre favolosa. Tornati al bus che porta da una parte all'altra del parco ci fermiamo a vedere anche le Yosemite Falls appena in tempo prima dell'inizio della pioggia. Yosemite lower fall Pranziamo al centro dello Yosemite Village al Village Grill. Visto che il tempo non promette niente di meglio, andiamo al Lodge dove pernotteremo questa giornata, che è fuori dal parco, ingresso ovest a El Portal. Visto che poi nel pomeriggio la pioggia smette di cadere, decidiamo di rientrare nel parco per raggiungere Glacier Point per il tramonto. sunset from Glacier Point Dallo Yosemite Village a Glacier Point ci sono circa 50 minuti in auto. In cima, sul terrazzo panoramico, al tramonto sono sempre presenti dei rangers che raccontano la creazione della valle dal punto di vista geologico e altre amenità. Cena al ristorante The River, sempre a El Portal.

Giorno 8

bridalveil fall Giant Sequoia Colazione al lodge fuori dal parco e poi facciamo benzina a El Portal. Sosta alle Bridalveil Fall (circondati da orientali appostati su qualunque roccia) e poi raggiungiamo la zona sud del parco, per visitare il Mariposa Grove of Giant Sequoia (da notare che ora è chiuso fino al 2017). Qui facciamo a piedi un giro per il parco visitando le sequoie giganti più interessanti. Attraversiamo l'uscita sud del parco e pranziamo a Oakhurst. Cena lungo la strada a Dublin e arriviamo a sud di San Francisco a notte fonda.

Giorno 9 - 11

La città è molto ampia e si visita nei mesi di bassa stagione tranquillamente con la propria auto o a piedi e autobus. C'è un pò di difficoltà ovviamente a trovare da parcheggiare. Nei mesi estivi dove l'afflusso di turismo è maggiore si devono sfruttare i mezzi pubblici. Con il biglietto Passport si possono usare per una giornata (o più) i mezzi pubblici e le Cable Cars (SMFTA ex MUNI). È consigliato pernottare a San Francisco per non dover usare l'auto se non strettamente necessario. La città può essere visitata nei suoi punti più caratteristici in 2 giorni pieni, ma 4 giorni sono solitamente consigliati per vedere la città bene con tempi rilassati. La città è in genere tranquilla nelle zone turistiche ed è sempre meglio evitare la notte. Qui trovate un elenco delle cose da visitare a San Francisco e, se rimane tempo, la parte sud della città e della baia.

  • Golden Gate Bridge from Marin Countygolden gateGolden Gate from Fort Point Golden Gate from Baker Beach Golden Gate: si può visitare i suoi dintorni da ben 3-4 punti di vista interessanti e differenti (oltre al fatto che è visibile da tutti i punti rialzati della città). Da Fort Point si può ammirare, oltre al forte di per sé, il ponte da sotto. Fort Point è stato completato poco prima della guerra civile americana da parte dell'esercito degli Stati Uniti, per difendere la baia di San Francisco contro navi da guerra nemiche. Il forte è ora protetto sotto il nome di "Fort Point National Historic Site", un sito storico nazionale degli Stati Uniti gestito dal National Park Service come sotto-unità del Golden Gate National Recreation Area. Uscendo dall'autostrada, invece di scendere per la strada che porta giù al forte, c'è un area commerciale con parcheggio a pagamento che permette di vedere il ponte dal lato sud. Volendo, invece che parcheggiare qua, si può seguire la strada in direzione Presidio (Battery Godfrey) dove si può lasciare l'auto e fare una passeggiata fino al ponte. Il ponte volendo è percorribile a piedi ed è una esperienza interessante. Dal centro del ponte c'è una buona vista su Alcatraz e su tutto l'inizio della baia. Invece che lasciare l'auto al presidio si può avanzare ancora un pò e prendere la strada che porta alla spiaggia di Baker Beach. Questa zona è presidiata da pescatori ma è di fatto uno degli angoli piu particolari per vedere e fotografare il ponte. Tra il ponte e Marina, c'è infine il parco di Crissy Field dove camminare avendo un ottima visuale del ponte. Attraversato il ponte (bisogna poi pagare per tornare verso San Francisco, pagamento che può essere fatto volendo anche online) si entra nella Marin County dove, nella zona di Battery Spencer, c'è un ottima visuale sul ponte, sopratutto al tramonto o di notte e di tutta la città di San Francisco. Proseguendo la strada nella contea si giunge infine a un parcheggio prima di un altura dove c'è una interessante terrazza panoramica e, dopo pochi passi, arrivare in cima ad Hawk Hill con una altrettanto piacevole vista sul ponte, sulla baia e sul mare. Sempre dal lato nord, dalla parte opposta del ponte (attenzione alle strade e agli svincoli per evitare di tornare verso SF) c'è un ottima visuale anche da Fort Baker, probabilmente l'angolo più nascosto e meno conosciuto per fotografare il ponte. Al di là del ponte si può visitare anche la piccola cittadina di Sausalito, una graziosa città portuale sulla baia.
  • Golden Gate Park: un enorme parco pubblico con all'interno un giardino giapponese e un museo di arte moderna. C'è anche il piccolo Shakespeare Garden che non ho mai visitato.
  • Bay Bridge Bay Bridge: l'altro ponte di SF. Non meno impressionante, ma meno famoso. Come tutti i ponti della baia si paga se si percorre in ingresso a San Francisco ma non se si esce. In mezzo alla baia c'è la Yerba Buena Island, piccolo isolotto che non ho mai visitato.
  • Alcatraz: si può dire tutto o niente. Dal Pier 33 parte il traghetto per il tour di circa 2 ore nell'isola e nel carcere. Prenotare in anticipo il traghetto perchè nei mesi estivi si fa fatica a trovare posto. Dovrebbero ora esserci anche dei tour notturni.
  • Merry-Go-Round Pier 39 Pier 39: ex molo riadattato ad area commerciale. Ci sono i leoni marini praticamente tutto l'anno (solitamente migrano solo qualche mese in inverno) e una giostra. Attenti a David Johnson.
  • Zona di Ghirardelli Square, North Beach e del Museo Marittimo di San Francisco: zona pedonale ampia (con parcheggio) che permette di passeggiare lungo la costa nord (con vista su Alcatraz), con aree commerciali, ristoranti. A piedi si può arrivare in mezz'ora al pier 39. Ci sono anche diversi parchi adatti per fare soste e spuntini. Consigliato o no, qui si può mangiare un tipico piatto americano, ovvero la zuppa di granchio dentro la pagnotta (The Dungeness Crab Chowder Bread Bowl o qualcosa del genere).
  • Coit Tower: torre con vista della città e monumento a Colombo. Si fa fatica a trovare parcheggio perciò spesso conviene parcheggiare nelle vie alla base della collina di Telegraph Hill e fare le scale a piedi. Dal parcheggio in alto, senza salire per forza in cima alla torre, si gode una stupenda vista sulla baia, su San Francisco, su Russian Hill e sui due ponti. Dentro l'edificio sono presenti dei murales del 1930 del US Government's Public Works Art Project che mostrano storie contadine dell'area dal 1920 al 1930. Pagando si raggiunge la cima della torre con la vista a 360 gradi sulla baia.
  • Lombard Street: la parte che scende da Russian Hill tra Hyde Street e Leavenworth Street è una strada tortuosa oltremisura costituita da 8 tornanti fatti di mattoncini rossi ed iper fotografata. Solitamente c'è molta coda, soprattutto nei mesi estivi, e perciò sconsiglio di percorrerla in auto. Piuttosto parcheggiare nelle vicinanze e attraversala a piedi.
  • Chinatown: La chinatown di San Francisco è abbastanza caratteristica ed è la più grande comunità cinese, fuori dalla cina. La parte più interessante è lungo la Grant Avenue e la porta di ingresso è tra la Bush e la Grant. Intorno ci sono diversi tempi cinesi, buddisti, etc etc e l'unico negozio di biscottini della fortuna fatti a mano: la Golden Gate Fortune Cookie Factory.
  • Le Cable Car. Sono un pò ovunque e sono per i turisti. C'è anche un museo.
  • Palace of Fine Arts Theatre: alla fine di Crissy Field. Da visitare.
  • Quartiere di Castro: quartiere molto colorato, cuore della comunità gay. Il Castro Theatre è un esempio di architettura coloniale spagnola, costruito nel 1922 ed oggi monumento nazionale.
  • Maestrapeace Mobius's Starwatcher Distretto di Mission: Quest'area è totalmente piena di graffiti. Per esempio "The Women's Building MaestraPeace Mural" l'edificio della comunità "The Women's Building", è riconosciuto a livello internazionale per il suo murale, che onora il contributo delle donne di tutto il mondo. Dipinto nel 1994, questo murale è il risultato di una collaborazione multi-culturale e multi-generazionale tra sette donne artiste.
  • Union Square: il cuore pulsante economico della città.
  • Ferry Building Marketplace al Pier1: ora un mercato coperto con uno stile architettonico molto singolare. Piccoli produttori alimentari locali espongono i loro banchetti le mattinate del martedì, giovedì e sabato e offronto ottimo cibo di strada. Diversi ristoranti che permettono di fare colazione, pranzo o cena sulla baia.
  • Twin Peaks: vista della città dall'alto dei 282 metri del colle. Da Christmas Tree Point c'è vista sulla baia e su tutta San Francisco. Non c'è trasporto pubblico per Twin Peaks.
Nell'area della baia posti interessanti sono anche:
  • Sutro Baths Sutro Baths: esempio di archeologia industriale. Una piscina privata che è andata distrutta nel 1967;
  • Half Moon Bay: piacevole cittadina marittima sulla costa;
  • Pigeon Point: un faro molto caratteristico.

Se si hanno a disposizione solo un paio di giorni per visitare SF bisogna un pò decidere in base ai propri interessi cosa vedere e fare. In soli due giorni, senza troppe pretese fotografiche, il mio consiglio è fare:

  • Primo giorno: zona nord, partendo dal Golden Gate al mattino presto, Crissy Field, Palace of Fine Arts, North Beach con pranzo a Ghirardelli Square. Pomeriggio tardi eventualmente ad Alcatraz e poi cena al Fisherman's Wharf o North Beach.
  • Giorno due: prendendo magari una Cable Car da Fisherman's Wharf o da Union Square per Lombard Street. Visitare eventualmente il San Francisco Art Institute e poi via bus o a piedi salire in cima alla Coit Tower. Scendere per Chinatown e poi un giro di murales per la città.

Giorno 12

Il pomeriggio precedente abbiamo lasciato San Francisco e siamo arrivati la sera a Monterey (in un lodge di tutto rispetto fra l'altro). Anche questo giorno è un giorno di relax, iniziando con un brunch a Monterey nel tempio dei Brunch: al First Awakenings (onesto per dirla tutta). Point Pinos Lighthouse A Monterey facciamo il giro a piedi della costa lungo Lovers Point.

Point Lobos Ripresa l'auto arriviamo fino al faro di Point Pinos: il faro apre ad orari abbastanza particolari e ovviamente domenica mattina è chiuso. Tuttavia intorno al faro gironzolano diversi cerbiatti, non spaventati dall'uomo.

Lasciando Monterey iniziamo finalmente a percorrere la 1 pacific: una strada panoramica che collega la baia di San Francisco a Los Angeles con i monti Santa Lucia che si buttano nell'oceano Pacifico. Visitiamo velocemente il parco di "Point Lobos State Natural Reserve" (10USD): diversi percorsi a piedi permettono di vedere volatili (particolarmente a Bird Island) e leoni marini. Dopo il parco inizia Big Sur, una delle aree più suggestive della California. Bixby Bridge Little Sur River La prima sosta è per fare le foto al Bixby Bridge (Bixby Creek Bridge), un ponte molto caratteristico, uno dei più alti al mondo del suo genere, e altamente fotogenico. Poco dopo c'è l'estuario del Little Sur River e sucessivamente c'è il faro di Point Sur ma che non ci fermiamo a visitare perchè chiuso: fanno un paio di visite a settimana in orari per precisi, perciò bisogna essere altrettanto precisi e puntuali. McWay Falls Parcheggiamo invece e ci fermiamo a fotografare la McWay Fall: una cascata di poco più di 20 metri però che si tuffa (a seconda della marea) direttamente in mare dalla scogliera. La McWay Fall è parte del "Julia Pfeiffer Burns State Park" (da non confondere con il "Pfeiffer Big Sur State Park"): se uno avesse tempo questo parco presenta diversi sentieri per fare un pò di trekking. Avendo fatto il Brunch ci limitiamo a fermarci ad un market lungo la strada per fare una merenda pomeridiana. Elephant seal Poco prima della modesta San Simeon, a sud del faro di Piedras Blancas, c'è una grossa colonia di 17,000 Elefanti Marini molto interessante. Qui la colonia passa pigramente le giornate al sole da gennaio ad ottobre, dove la massima attività è fare la muta della pelle. Pismo Beach Visto l'orario saltiamo Morro Bay (dove c'è la famosa Morro Rock) e per il tramonto scegliamo Pismo Beach dove ci fermiamo anche a cena. Dopo un paio di ore, a notte inoltrata, arriviamo finalmente a Santa Barbara.

Giorno 13

Visitiamo il centro di Santa Barbara, formato principalmente da negozi, partendo appena prima di mezzogiorno. Per una serie di contrattempi tuttavia non arriviamo in tempo in aeroporto: riusciamo a fare tardi a pranzo, incontriamo coda per tutto il tragitto lungo l'autostrada, e infine la navetta dell'autonoleggio impiega 45 minuti per tornare all'aeroporto. Risultato: Check-In chiuso e si parte il giorno dopo. Troviamo a dormire in un mediocre hotel in area aeroporto. Per fare le 100 miglia che separano Santa Barbara da LAX pertanto considerate che ci si possa impiegare anche 6 ore nelle ore di punta (il pomeriggio e in particolare il venerdì).

Giorno 14 - Bonus

Avendo perso l'aereo il giorno prima passiamo subito dall'aeroporto ad imbarcare i bagagli e poi via autobus raggiungiamo Santa Monica. Facciamo un giro al molo e in centro città, pranzando nella Food Court del centro commerciale. Infine scomodo rientro in aereo con scalo a Miami.

Conclusioni

Questo è stato un tour compresso che trascura molte cose. Cosa mancherebbe dunque da visitare nei luoghi toccati dal giro?

  • Los Angeles: tutta la zona del Griffith Observatory e il simbolo Hollywood. In auto, da West Hollywood/Beverly Hills, conviene arrivare fino a Mulholland Drive e ammirate lo spettacolo della San Fernando Valley che si estende davanti ai vostri occhi: è consigliato percorrerla da Ovest a Est (405 freeway to 101 freeway) in modo da semplificare il parcheggio al Hollywood Bowl overlook. Vicino a Hollywood, c'è l'Hollywood Forever Cemetery, il luogo di "riposo" di centinaia di star di Hollywood. Se uno è appassionato di cinema potrebbe passare una giornata agli Universal Studio, i primi a creare un parco di divertimenti a tema cinematografico con visita ai set dei film, o agli studi della Paramount Studios.
  • Malibu: anche questa volta la spiaggia In per eccellenza è stata ignorata. Qui c'è una Getty Villa da visitare e le spiaggie tra cui la Lagoon State Beach, la Zuma Beach fino ad arrivare a Paradise Cove. Un ottima vista sulla baia c'è dalla Pepperdine University sopratutto dalla terrazza del Caffè. Le foto migliori al tramonto si fanno a El Matador e Leo Carrillo State Beach.
  • San Diego: non si è potuto vedere nulla della città arrivando la sera e partendo il giorno dopo verso Las Vegas. La città richiede almeno 2 notti per essere apprezzata e qualcosa di più se si vuole spendere qualche minuto al mare in spiaggia per rilassarsi. Senza voler per forza fare il giro altamente turistico a Tijuana, c'è tutta la parte di Sunset Cliffs fino ad arrivare al Monumento Nazionale Cabrillo di interesse naturale. In centro c'è la zona dello Seaport Village e Chicano Park se non la Old Town interessanti, oltre ai classici come il Balboa Park, il Balboa Park, lo Zoo e la USS Midway. Se si pernotta diversi giorni può essere interessante passare una giornata al Sea World, uno dei più grandi parchi di divertimento a tema acquatico, tenendo la corsa sullo Skytower per il tramonto.
  • La Jolla: oltre all'acquario e la Torrey Pines State Reserve, a La Jolla Cove ci sono ben 7 cave di un certo interesse naturalistico ma l'unica accessibile via terra è la Sunny Jim Cave dove il tunnel di collegamento ha di per sè un valore storico.
  • Joshua Tree: il parco è stato visitato in solo 2 dei suoi punti di interesse. Se si legge una guida turistica qualsiasi si vede che le cose da visitare sono molte di più. Alla Barker Dam durante le pioggie si crea un piccolo stagno in mezzo ai Boulder. A Cottonwood Spring Oasis ci sono dozzine di palme mentre a Cholla Garden ci sono dei strani cactus. A Wonderland of Rocks ci sono tanti sassi. A Wall Street Mill ci sono i resti di una miniera.
  • Las Vegas: per apprezzare la città e vedere uno degli spettacoli all'interno dei casinò è consigliato caldamente di dormire almeno due notti nella città. I costi sono bassi e ci si può riposare in una delle varie piscine interne agli hotel. Intorno a Las Vegas ci sono due parchi (non a livello dei parchi del SW americano, ma probabilmente piacevoli): Valley of Fire che è statale e il Red Rock Canyon che è una United States Government Amenity Fee Area. Oltre ai parchi si può visitare la Diga di Hoover da cui si può fare un tour ad anello con la Valley of Fire. Da evitare invece il "Grand Canyon West" e soprattutto lo SkyWalk: mere trappole per turisti.
  • Death Valley: la Artist Palette Drive è preferibile vederla non al mattino per via del sole alle spalle. Non abbiamo visitato Dante's View: c'è un bivio prima di Zebryskie point (venendo da Las Vegas) e la strada è lunga diversi km che portano ai 1600 metri di altezza con vista sull'intera valle. Dal punto di vista fotografico è probabilmente meglio vedere Zabriskie point all'alba e affrontare la zona di BadWater nel pomeriggio per fermarsi alle Mesquita Dunes per il tramonto. Se uno passa dall'accesso Est lungo la 374 può fermarsi a vedere la città fantasma di Rhyolite.
  • Mono Lake: a parte visitare il lago nei suoi diversi punti di vista, a nord di Mono c'è la città fantasma di Bodie.
  • Yosemite NP: anche se Mariposa Grove (a parte il sentiero esterno) è chiuso fino al 2017 ci sono svariate passeggiate più o meno impegnative da fare nel parco. Tra quelle semplici consiglio sempre Mirror Lake e la base delle Vernal Fall. Dalla base della Vernal Fall dopo un pezzo di sentiero abbastanza pendente si può arrivare fino alla cima della cascata in circa mezz'ora (c'è un laghetto verde, l'emerald pool) e facendo un sentiero abbastanza faticoso e lungo si arriva alla cima della Nevada Fall (circa 5-6 ore il giro completo, 11 km, 1200 metri di dislivello). In zona Tuolumne Meadow partono dei semplici sentieri di un paio di ore per raggiungere laghi e cime. Tutti i sentieri si possono trovare sul sito del parco. Per chi vuole proprio vedere le sequoie giganti fintanto che non riapre la zona sud di Yosemite deve andare al Sequoia NP. Da un paio di anni non è possibile fare la ferrata che porta in cima all'Half-Dome se non prenotando, anche se non è una vera prenotazione ma si partecipa ad una lotteria nel mese di marzo o 2 giorni prima della salita dove tra l'altro 4.5 USD non saranno comunque rimborsati se non si vince (alternativamente si può prendere un tour guidato). In ogni caso si può arrivare alla base, appena prima della ferrata.
  • Monterey: c'è una strada a pagamento (10USD, ma se si mangia in uno dei ristoranti il costo di ingresso viene rimborsato), la 17 mile drive, che dovrebbe essere molto bella e panoramica, ma non l'ho mai percorsa. Arriva fino a Pebble Beach.
  • 1Pacific e Big Sur: ci sono diversi parchi naturalistici da visitare come il "Pfeiffer Big Sur State Park" e il "Julia Pfeiffer Burns State Park", e in particolare la Pfeiffer Beach. A San Simeon c'è l'eclettico Hearst Castle che però per essere visitato richiede almeno un paio di ore.

Ovviamente fuori dal tour esistono altrettanti posti interessanti da visitare, come il Sequoia/King Canyon, Big Santa Anita Canyon, Santa Cruz, Sacramento, la zona di Lake Tahoe (e Emerald Bay), la zona della Napa Valley famosa per i vigneti e simili.

Materiale

Il corposo volume della Lonely Planet California tende a soddisfare in pieno i requisiti per organizzare e visitare l'area.

Sicuramente diventerete amici del sito dei parchi nazionali americani NPS.GOV. Se fate più di due parchi è normalmente conveniente chiedere nel primo parco in cui si entra la "America the Beautiful Passes", la tessera annuale per tutti i parchi americani, alla modica cifra di 80USD.