Viaggio

Prima della Partenza

Dopo il Sudafrica, volendo sfruttare il cambio NAD/Euro ancora molto buono (17 NAD per EUR), decidiamo di prenderci un break primaverile in Namibia dal 9 al 18 aprile. Le date le abbiamo scelte guardando ovviamente il prezzo più basso per il volo aereo, iniziando a cercare poco meno di un mese prima (tanto è bassa stagione). Quello che verrà descritto è un viaggio di coppia (ma tranquillamente espandibile a gruppi di amici appassionati di natura e simile) e visto che sarà l'ultimo viaggio per un pò decidiamo di trattarci bene scegliendo sistemazioni di qualità molto buona (perciò Lodge ed Hotel).

La Namibia è un paese giovane, avendo ottenuto l'indipendenza dal SudAfrica da neanche 20 anni. Con il SudAfrica rimane in stretti rapporti commerciali (fanno parte del SACU) e il Dollaro Namibiano ha il cambio bloccato con il Rand SudAfricano uno a uno: in Namibia i Rand sono accettati come valuta. La lingua ufficiale del paese è l'Inglese (poi ci sono le altre 11 lingue ufficiali delle tribù locali, oltre all'afrikans e il tedesco).

Come si fa ad organizzare un tour della Namibia e sopratutto potendo usufruire di una sola settimana (o poco più) di ferie? Fortuna che il volo diretto da Francoforte di AirNamibia permette di volare di notte, partendo la sera da Francoforte e arrivando all'alba (e che alba!) a Windhoek e anche il ritorno è totalmente in notturna. Siccome AirNamibia non fa codeshare con nessuna compagnia utile, abbiamo comprato il volo Francoforte-Windhoek sul sito di AirNamibia mentre abbiamo dovuto prendere un pò di margine per fare ritiro e riconsegna bagali per il volo Linate - Francoforte (ed evitare spiecevoli contrattempi tipo perdita del volo).

Dopo aver capito gli orari di arrivo e di ripartenza abbiamo contatto agenzie di viaggi in Namibia, gestite però da italiani (ce ne sono diverse) o simile. A tutte queste abbiamo chiesto un preventivo cercando man mano di capire cosa venga proposto un pò da tutte e invece cosa ci sia di particolare in ogni proposta. Alcune delle agenzie contatte sono state AfroZapping [it], Namibia-Travel [it], CardBoard Box Travel Shop [en], AfricaWanderer [it], African Extravaganza [en], HB Safaris [it] e poi altre ancora. I prezzi erano in effetti molto simili perciò abbiamo scelto in base a quella che ci aveva fatto un pacchetto più consono al nostro stile di viaggio. Non sto indicare quale agenzia alla fine abbiamo scelto perchè secondo me, nonostante ci siamo trovati benissimo, deve essere una scelta personale. Dall'agenzia ci è arrivata per posta la scheda SIM telefonica namibiana con credito precaricato, i voucher per gli Hotel e i Lodge (e le indicazioni per raggiungerli), il contratto di noleggio dell'auto, una mappa e un pò di documenti e guide.

Noi abbiamo deciso di andare in Namibia in un periodo dell'anno che è tipicamente bassa stagione, come Aprile: la "stagione delle pioggie" (a Windhoek piovono circa 300mm all'anno) è appena finita ma le temperature sono ancora buone sia di giorno che di notte. E' anche vero che la stagione delle pioggie è stata abbastanza scarsa nel 2015/2016, meno della media. La presenza dell'acqua si sentirà molto al parco Etosha dove gli animali non saranno concentrati intorno alle poche pozze d'acqua ancora piene ma distribuiti per tutto il parco.

Come navigatore offline per Android ho usato di nuovo OsmAnd e ho preso la versione plus in sconto.

Per la Namibia ho sottoscritto, come fatto in altre occasioni, una assicurazione sanitaria attraverso WorldsNomad.

Il bagaglio minimo era vestiario da deserto, un set completo di obiettivi dal grand'angolo allo zoom più potente a disposizione insieme a un moltiplicatore di focale 1.5x gentilmente prestato, due binocoli e torcia frontale.

Per chi fosse interessato, questo è stato (ove possibile) un viaggio totalmente GLUTEN-FREE.

8 Aprile

Arriviamo, come da programma, a Francoforte con un certo anticipo per non rischiare di perdere la coincidenza con il volo AirNamibia: c'è da fare il ritiro bagagli e nuovamente il check-in perciò qualche ora era necessaria. Cena e poi volo notturno verso Windhoek.

9 Aprile

Puntuali alle 5.30, atterraggio all'Aeroporto internazionale Hosea Kutako di Windhoek all'alba (e che alba! si vede che il cielo è terso). Il primo impatto con l'aria d'Africa è quello di un profumo mai sentito prima.

Svolte le formalità burocratiche e cambiati tutti gli euro (circa 400 Euro) in Dollari Namibiani (NAD) raggiungiamo la navetta del noleggiatore dell'auto che ci aspetta in aeroporto.

All'autonoleggio Savanna ci aspetta una signora italiana (ho dimenticato il nome *sigh*) che, incaricata dall'agenzia, ci intrattiene nel mentre la coda all'autonoleggio si dilegua spiegandoci un pò "come funziona" in Namibia. Lei lavora in una ONLUS a Windhoek (Mammadù Trust) e abita lì da diversi anni. Per il noleggio auto è stata necessaria la patente internazionale (Ginevra o Vienna vanno bene): si può fare in motorizzazione o se, come quella dove io abito non permette di farla in maniera agevole e in tempi rapidi, rivolgersi a un ufficio di pratiche auto.

Preso in mano il pick-up Toyota Hilux 2.5l (con doppio serbatoio da 40 e 60 litri e doppia ruota di scorta) riprendiamo confidenza con la guida a sinistra (memori del SudAfrica di pochi mesi prima) e andiamo a fare spesa in un supermercato di Windhoek nei pressi: ottima scelta di cibo fresco e non, e, considerando la celiachia di cui soffre la mia compagna, possibilità di comprare marche senza glutine ben note a noi italiani. Compriamo l'indispensabile acqua e cibo per gli spuntini e per il pranzo.

Alle 10.30, finalmente, usciamo dal market e ci dirigiamo a Sud, verso Sesriem! Facciamo il pieno al veicolo pagando in contanti (come consigliato non usare la carta di credito ai distributori) e diamo qualche NAD come mancia. Il primo tratto della strada dopo Windhoek è asfaltato. I babbuini sono una presenza costante, un pò ovunque, lungo i bordi delle strade.

Convinti da tutte le guide, decidiamo di fare lo Spreetshoogte Pass perciò voltiamo appena dopo Rehoboth per la C24 e infine per la D1261 entrando nello sterrato che ci accompagnerà per i seguenti 8 giorni. From Windhoek to Spreetshoogte Pass

Lo Spreetshoogte Pass non è niente di complicato alla fine: la parte difficile procedendo da Windhoek verso Solitaire è una discesa, pendente al 22%, ma discesa, lastricata di laterizio, e non mostra particolari difficoltà. Dall'alto del passo si apre una vista della valle sottostante, brulla, arida, puntellata da cespugli ma il colore dominante è il giallo.View from Spreetshoogte Pass

Scendiamo giù dal passo e ci dirigiamo verso Sesriem saltando per il momento Solitaire (dopotutto ci ripasseremo dopo 2 giorni). Gli unici animali finora incontrati sono i sopracitati babbuini nelle vicinanze della città e ora i pochi animali sono le capre al pascolo.

Arriviamo nel primo pomeriggio a Sesriem e andiamo direttamente ad appoggiare i bagagli nel primo Lodge dove dormiremo in Namibia, il Sossusvlei Lodge. Fatti accomodare nel "bungalow" (se così si può definire la casetta con la stanza da letto, il patio, disimpegno e bagno) decidiamo di prendere il pomeriggio di relax a bordo piscina e alle 18, cena a lume di candela a base di selvaggina e verdura. Un qualche animale si avvicina alla pozza d'acqua del lodge, illuminata a giorno.

10 Aprile

Programmiamo una sveglia prima dell'alba per far colazione ed essere tra i primi ad entrare nel parco. L'aria è piena di polvere dei visitatori che non hanno pernottato a Sesriem e che arrivano di tutta fretta per entrare anche loro nel parco sul presto. Sesriem at SunRise

Siamo comunque abbastanza lenti ad uscire (circa alle 6.20). Entriamo nel parco dando la targa e andiamo subito a pagare la giornata nel "Namib-Naukluft park" e prendiamo anche il permesso per il giorno successivo quando andremo in direzione Swakopmund. Dopo l'ingresso nel parco si può arrivare, voltando a sinistra, al canyon di Sesriem o, voltando a destra, alla Elim dune. Il parco in teoria apre esattamente all'alba e chiude al tramonto: l'unico modo in effetti per vedere l'alba e il tramonto è dormire dentro il parco. Visto che l'obiettivo è arrivare a Sossusvlei il prima possibile, andiamo abbastanza spediti verso est nel parco. Andando alla velocità concessa il viaggio è comunque abbastanza lungo. Ci fermiamo dopo una mezz'oretta su un ampio spiazzo lungo la strada appena prima di una discesa. Dall'alto si vede l'inizio del deserto (e la mongolfiera del giro all'alba che sta atterrando).flying over the dunes

Dopo poco entriamo nel deserto con la duna 1. Le dune al mattino sono estremamente fotogeniche perchè i contrasti sono molto accesi e le soste foto si sprecano. Visto l'orario (tardi) ci fermiamo alla Duna 45 (al km.45, la Duna più fotografata al mondo, Punto GPS 24°43'17.4"S 15°28'16.5"E) e rinunciamo ad arrivare a Sossusvlei (tanto l'alba è già andata da un pezzo) e saliamo in cima alla duna. walk on dune La salita fino in cima alla duna a piedi scalzi è abbastanza agevole e dall'alto degli 80 metri della duna la vista è veramente suggestiva. Dopo una sosta in cima, scendiamo dalla duna intorno alle ore 8.10 e ci dirigiamo in direzione Sossusvlei dove arriviamo alle 8.30 al punto dove finisce la strada asfaltata (Punto GPS 24°43'48.6"S 15°19'23.1"E) e inizia la sabbia. Qui ci sono servizi igenici, un paio di alberi, dei tavolini, la possibilità di sfruttare le navette a pagamento (N$100) per raggiungere Deadvlei e Sossusvlei. Da qui parte anche il sentiero per Hiddenvlei. Noi con un mezzo 4x4 decidiamo di affrontare la sabbia. I consigli sono pochi: 4 ruote motrici e velocità costante. Nel caso di insabbiatura ci avevano consigliato come extrema ratio sgonfiare le gomme per aumentare l'aderenza (poi si usa il compressore di cui il veicolo è dotato per rigonfiarle). Alla fine ci siamo insabbiati un paio di volte ma con pazienza di frizione ne siamo usciti.

Arriviamo a Deadvlei dopo circa 15 minuti e affrontiamo il tratto di deserto a piedi per arrivare al lago asciutto con gli alberi pietrificati sormontati da Big Daddy, la duna più alta del deserto della Namibia e del mondo.deadvlei. Il tratto a piedi non è lunghissimo (15-20 minuti) ma con il caldo della giornata diventa abbastanza impegnativo.

Visto l'orario decidiamo di rinunciare a Sossusvlei, tornare indietro e fare due passi solo a Hiddenvlei: anche qui 2 km di deserto a piedi per un lago salato asciutto simile a Deadvlei ma con meno alberi pietrificati. Le dune, ormai a mezzogiorno, sono meno suggestive perchè meno contrastate. Hiddenvlei

Rientriamo al Lodge per pranzare, pomeriggio di riposo e ci accordiamo per fare l'aperitivo al tramonto all'interno della proprietà, una delle attività proposte dal Lodge: una cosa carina. Cena ancora a lume di candela a Buffet sempre con vista pozza e animali che vengono ad abbeverarsi (pochi).

11 Aprile

Partiamo al mattino presto per vedere se c'è qualcosa a Sesriem non dentro al parco ma invano: il Sesriem Canyon è visibile solamente da dentro il parco e dalla C27 non si vede nulla. Partiamo perciò in direzione Swakopmund facendo sosta, intorno alle 10, a Solitarie. Solitaire Qui ci sono diverse auto d'epoca distrutte e abbandonate, un market, e si può mangiare la miglior torta di mele della Namibia (ovviamente non per celiaci). Il viaggio verso Nord è abbastanza lungo ma ci sono diversi punti dove fare una calda sosta a osservare il panorama, come per esempio una collina fuori dalla strada (Punto GPS 23°32'29.6"S 15°48'57.5"E) per andare verso il Rostock Ritz Desert Lodge. I rari alberi lungo la strada normalmente sono occupati da un orice. Si attraverso il Tropico del Cancro: qui c'è un cartello commemorativo.

Attraversiamo (Punto GPS 23°28'57.0"S 15°45'39.2"E) il letto del Gaub river, uno dei tanti fiumi asciutti per il 99% del tempo: le rare pioggie tuttavia che cadono da millenni hanno scavato anche qui un canyon. La C14 continua in un arido terreno pianeggiante fino ad incontrare le montagne: Punto GPS 23°18'06.5"S 15°47'18.6"E, si arriva al passo Kuiseb: da qui si vede un secondo Canyon, il Kuiseb Canyon. Kaiseb Canyon Poco prima del passo, poco fuori dalla strada dopo un breve e semplice sterrato, c'è il GRAMADULA ViewPoint, punto panoramico e due tavolini per fare una sosta cibo.

Finita la C14 prendiamo una strada a Nord, sterrata che ci porta sulla C28 direzione Swakopmund. Il viaggio è abbastanza lungo e facciamo sosta pranzo all'incrocio con la D1982. Lungo la C28 c'è la deviazione per la zona delle welwitschia e per il Moon Landscape. Questa zona fa parte del Namib-Naukluft National Park e avevamo preso il permesso a Sesriem per entrarci.

Iniziamo con la zona delle Welwitschia: questa è una pianura molto ampia e lungo la strada che l'attraversa ci sono 13 punti notevoli di osservazione marcati con altrettanti "Beacon" di roccia, tra cui il "Beacon 10" letto asciutto dello Swakop River (l'unico posto dover poter fare un picnic in mezzo a degli alberi nel raggio di non so quanti km), per arrivare fino alla Big Welwitschia vecchia di 1500-2500 anni, rigorosamente protetta da un recinto, "Beacon 12".Big Welwitschia

Seguendo i "Beacon", lungo la strada per Swakopmund ci sono gli altri punti di interesse del parco Namib-Naukluft: il canyon scavato dal Swakop river nei millenni ribattezzato the Moon Landscape per la desolazione del paesaggio. Diversi punti panoramici per gustare questo ennesimo esempio di deserto e totale mancanza antropica.Moon Landscape

In meno di 15 minuti raggiungiamo Swakopmund e infine lo Strand Hotel. Aperitivo, passeggiata sulla spiaggia e cena a base di pesce in uno dei ristoranti intorno all'Hotel.Swakopmund

12 Aprile

Una leggera nebbia avvolge l'oceano al mattino ma rapidamente sparisce. La mattinata tuttavia inizia male: ho dimenticato accese le luci e la batteria del pickup è a terra. Raggiungiamo Walvis Bay in taxi mentre dei ragazzi cercano di aprire il veicolo per raggiungere la batteria. Anche se in ritardo quelli del tour ci avevano aspettato. Avevamo scelto il tour di mezza giornata con Sandwich Harbour 4x4. Saliamo a bordo del fuoristrada modificato per la sabbia insieme a un'altra coppia di turisti e iniziamo il viaggio verso Sandwich Harbour. Il giro è notevole e il paesaggio è veramente unico. Gli arbusti che crescono sulla sabbia assorbendo l'umidità dal mattino fanno da padrone nella prima parte del giro. Sciacalli, Springbox, Gabbiani e Pellicani (oltre ai soliti fenicotteri rosa) sono gli animali che si incontrano normalmente in questa area. Questo territorio è la foce, asciutta, del Kuiseb river. Vediamo, raro, un pinguino africano. Jackals Raggiungiamo, viaggiando sul bagnasciuga per più di 40 minuti, Sandwich Harbour dove finisce la parte visitable: il resto è riserva protetta. Qui le dune arancioni del Namib si contrastano con il verde del mare. Sandwich Harbour Saliamo quasi verticalmente sulle dune e cominciamo a fare un divertente ottovolante in mezzo al deserto fatto di salite vertigione e vertiginose discese tra le dune. Aperitivo in cima alle dune sopra Sandwich Harbour. Qui da un lato c'è il deserto per centinaia di chilometri, dall'altra parte il mare. Grazie anche alla bassa stagione, non ci sono altri esseri umani tranne noi. Rientro nel primo pomeriggio. Aspettiamo il taxi per tornare a Swakopmund.

Pranziamo allo Strand e ripresa l'auto torniamo nuovamente a Walvis Bay per fare il giro fotografico delle saline seguendo la D1986 fino a che la strada non diventa totalmente sabbia: Pelican Point sembra molto difficile da raggiungere in self-drive. cabin crew prepare for landing Aspettiamo il tramonto per rientrare a Swakopmund. Cena al "The Tug", un ristorante nei pressi dell'Hotel a Swakopmund.

13 Aprile

La mattinata è soleggiata. Partiamo in direzione Skeleton Coast. Lungo la strada ci fermiamo a vedere il primo relitto della costa, la Zeila (Posizione 22.2407923S 14.3551932E). Skeleton CoastLa Skeleton Coast inizia ufficialmente dopo Cape Cross ma anche qui, appena dopo Swakopmund, è possibile trovare qualche nave naufragata. Intorno è pieno di venditori ambulati.

Arriviamo a Cape Cross poco prima di mezzogiorno. Lungo la strada questa volta ci sono banchetti di locali che vendono pezzi di salgemma. Ci fermiamo nell'unico edificio in muratura, dotato di servizi igenici, a pagare l'ingresso (circa 80NAD a persona) e raggiungiamo la più grande colonia di Otarie di tutto dell'Africa Australe: notevole veramente notevole il numero di foche nell'area. Sono ovunque, dal parcheggio alla spiaggia e riempiono il mare. L'odore è di conseguenza.sealion

La tappa successiva è Twyfelfontein e scelgo di arrivarci via C35. Dovrebbe essere possibile arrivarci anche facendo la C34, anche se leggermente più lunga, e percorrendo pertanto buona parte della Skeleton Coast. La strada è sterrata e abbastanza noiosa: ci sono solo un paio di punti panoramici interessanti.

Arriviamo nel tardo pomeriggio al Camp Kipwe, e che lodge! Pomeriggio di relax in piscina e poi aperitivo in cima alla rupe per il tramonto. Definitivo.damaraland - camp kipwe Cena a lume di candela nel ristorante del Lodge. Milky Way on Camp Kipwe

14 Aprile

All'alba salgo nuovamente in cima alla rupe per fotografare il paesaggio: non si sono visti elefanti ma solo alcuni springbok in lontananza. Dopo la colazione ripartiamo. Decidiamo di saltare i petroglifici di Twyfelfontein e andare direttamente il Parco Etosha. Oltre ai petroglifici, a Twyfelfontein, l'altro punto interessante, lungo la strada a circa mezzora da Twyfelfontein, è la "Foresta Pietrificata" (Punto GPS 20°26'26.0"S 14°36'28.0"E). Intorno, i locali si sono ingegnati e come trappola per i turisti hanno messo diverse indicazioni per visitare svariate foreste pietrificate finte, con tanto di registro autovetture e costo uguale a quello ufficiale. Quella ufficiale almeno ha edifici in muratura e una insegna decorosa.

La strada torna ad essere asfaltata. La vista viene totalmente polarizzato da altissimi camini di termitai.

Entriamo nell'Etosha (Anderson’s Gate, l'ingresso SUD) poco dopo l'ora di pranzo. In bassa stagione non c'era praticamente nessuno a entrare e sbrighiamo le formalità burocratiche e il pagamento velocemente (80NAD a persona per giorno). Lungo la strada che porta a Okaukuejo Camp incontriamo subito un branco di springbok, zebre e subito un elefante. Un inizio abbastanza scoppiettante. L'etosha si estende per 22.900 kmq ma buona parte è occupata dall'Etosha Pan che da il nome al parco ("grande luogo bianco"). Il parco ha tutti i 5 "Big Five": l’elefante, il rinoceronte, il bufalo, il leone, il leopardo.

Pranziamo nel Lodge e prenotiamo un Safari per il tramonto: all'Etosha si può circolare con il proprio veicolo dall'alba al tramonto: fuori da questi orari solo i safari guidati sono ammessi. Come nostro primo Game Drive poi volevamo affidarci alle guide del parco per capire come girare e dove (e come) cercare gli animali.

Il pomeriggio è passato davanti alla pozza d'acqua del Camp Okaukuejo, esattamente davanti il nostro bungalow: un continuo via e vai di zebre e orici.classical namibia: Zebras

Il Game Drive pomeridiano è stato abbastanza proficuo: leoni, leonesse ed un elefante oltre a una quantità elevata di ungulati. Le strade del parco sono sterrate ma in ottime condizioni. Al tramonto, rientrando al Camp, in lontananza sbucano le giraffe ma è tempo di rientrare.yawning lion

Cena e poi osservazione alla pozza d'acqua illuminata con la fotoelettrica: rinoceronti ed elefanti si alternano tutta notte a bere e lavarsi. Gli sciacalli entrano ed escono senza problemi nel campo perciò non è raro incontrarli di notte fuori dal proprio bungalow.Waterhole at Camp Okaukuejo Etosha at Sunset

15 Aprile

Dopo la colazione, poco dopo l'alba, partiamo subito per il nostro primo Game Drive in autonomia. Dopo non poco tempo riusciamo a individuare in lontananza le giraffe e poco dopo facciamo un incontro ravvicinato con le Iene (diciamo che dare un occhio se si vedono eventuali camionette del parco intente a fare un Game Drive. Il resto della mattinata è un continuo di zepre, orici, springbok e simili.Hyaena

Arriviamo fino al punto panoramico all'interno dell'Etosha Pan, l'enorme lago asciutto che è la parte centrale del parco. Facciamo pranzo al sacco nei pressi in un area picnic circa a metà strada tra il Camp Okaukuejo e il Camp Namutoni. Intorno all'ora di pranzo gli animali cominciano a scemare e il giro diventa abbastanza noioso. L'etosha ha 86 pozze d'acqua, tra artificiali e naturali: siccome la stagione umida era appena finita buona parte di queste pozze era popolata comunque di animali. Girovaghiamo per parecchie ore tra tutte le pozze d'acqua segnate senza incontrare animali degni di nota fino a che, in una pozza vicino ad Halali troviamo un esplosione di fauna: un branco di elefanti e giraffe. an elephantic familyFermiamo l'auto e ci mettiamo belli tranquilli mentre gli elefanti ci superano e caricano i veicoli dietro ai nostri che invece si muovevano.

Passiamo alla pozza d'acqua buona parte del pomeriggio fino a che giraffe ed elefanti non si spostano il altri lidi. giraffa classical pose Il resto del pomeriggio non riserva grandi sorprese: gnu e i soliti ungulati (spingbok, zebre, orici, etc etc). Tramonto, cena e osservazione della pozza serale: anche stasera i rinoceronti e gli elefanti occupano la pozza.

16 Aprile

Facciamo il pieno nel distributore del campo e partiamo il prima possibile per fare un ultimo giro in Self Drive all'Etosha prima di spostarci alla riserva privata dell'Erindi. Mattinata con poche sorprese: un bella pozza d'acqua vicina al Camp Okaukuejo con tantissimi Springbok e un elefante che li disturbava. Vediamo poi un veicolo del parco che stava facendo un Game Drive fermo e lì in effetti c'era un leone. ready to fight

Lasciamo dunque il parco per dirigerci a sud. Voltiamo lungo la strada per la riserva privata. Di nuovo i Babbuini tornano a circondare la strada insieme ai loro amici facoceri.

Raggiungiamo l'imponente ingresso della riserva ma poi il Lodge è proprio al suo interno e c'è un bel pezzo di strada sterrata per arrivare a destinazione.

L'impatto dentro la sala ristorante del Lodge è impressionante: dalla terrazza si vede un elefante che si sta abbeverando dalla pozza e un alligatore spiaggiato che prende il sole.

All'Erindi è possibile fare solo Game Drive con il personale del parco perciò prenotiamo subito un Safari pomeridiano. Qui incontriamo rinoceronti, ippopotami, giraffe e facciamo un aperitivo al tramonto. Sunset on Erindi Rispetto all'Etosha gli animali qua sono più diffidenti e quando ci avviciniamo con il mezzo tendono a scappare: fino a pochi anni prima l'Erindi era una riserva di caccia. Rientriamo con il buio al Lodge per la cena.

17 Aprile

Visto che il tempo era comunque a nostro favore, programmiamo un nuovo safari al mattino presto: alla richiesta da parte dell'autista su quale fosse il nostro desiderio, noi diciamo che vorremmo andare in cerca di felini. Il radiocollare che buona parte dei maschi di leone possiede rende la caccia sicuramente più semplice rispetto all'Etosha ma neanche così agevole visto che il parco è in un terreno boschivo e montagnoso e non in una pianura: andiamo sul punto più alto del parco per cercare di rilevare il segnale. Il parco, anche se privato, è molto grande e ci impieghiamo quasi un ora per raggiungere il punto di osservazione. Lion at Erindi Infine con un pò di fatica riusciamo ad individuare il leone insieme a un buon numero di leonesse. Abbastanza tranquilli e le foto si possono fare abbastanza da vicino.

Alla partenza il ragazzo della reception ci segnala che, stranamente, c'era un foro nella gomma dell'auto e mi da una "mano" per cambiarla in cambio dell'ennesima mancia.

Lasciamo l'Erindi con un elefante che ci saluta lungo la strada di collegamento e arriviamo a Windhoek per pranzo: mangiamo in una tavola calda in centro e facciamo un giro per la città: fondamentalmente il parlamento e il parco davanti. Windhoek

Lasciamo l'auto al Car Rental e ci facciamo portare all'aeroporto per chiudere la vacanza. Volo di ritorno a Francoforte e poi volo per l'Italia senza grandi spunti.

Conclusioni

Ad aprile il volo più economico che era disponibile (e che giustamente abbiamo scelto) è stato di 800 EUR a testa con AirNamibia. Ovviamente volare la settimana di Pasqua sarebbe costato di più.

Il tour con noleggio auto è costato 23400 NAD (circa 1400 EUR) a testa e di extra (market, pranzi e cene extra pacchetto, Safari e carburante) abbiamo pagato circa 200EUR a testa.

Tutti i Lodge accettano come pagamento, nel nostro caso per gli extra o per i game drive, la carta di credito. Il contante lo abbiamo usato principalmente per benzina, per l'ingresso ai parchi, per le mance e per i supermercati.

Con poco più di 8 giorni questo è stato il massimo che si può fare per visitare i pezzi forti della Namibia. Avendo giorni in più si poteva visitare il deserto del Kalahari o andare a visitare il lussureggiande nord o altri punti saltati lungo il giro.

Una parte che abbiamo accuratamente evitato è fare le foto con i locali: qui però va ai gusti dei singoli.

Sommario

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